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RAMADAN SOBHI
Offensive. Non è in possesso di una velocità di punta elevata ma, nello stretto e sul breve, il cambio di passo e di direzione, inclusi i giochi di gambe, sono quelli giusti per creare la superiorità numerica.
Posto di fronte a una difesa schierata legge bene i movimenti dei compagni, mettendoli spesso in condizione di calciare a rete, mentre in campo aperto e nelle ripartenze tende ad essere più lezioso ed egoista, segno, guardando il lato buono della medaglia, di una spiccata personalità e di un’estrema sicurezza. La confidenza con la palla e l’abilità nell’ultimo passaggio gli consentono di partire in ogni posizione della trequarti, con una predilezione per la fascia sinistra, lì dove può accentrarsi, utilizzare il piede forte e inventare calcio.
Lo conferma il fatto che negli ultimi 20 metri il “ricamo” ha la meglio sul tiro, che resta potente e piuttosto preciso.
Difensive. Benché debba ancora crescere sotto il profilo tattico, Ramadan ha un’innata predisposizione al sacrificio, favorita sia da una muscolatura che gli consente di “reggere l’urto” degli avversari e di proteggere la palla una volta recuperata, che da una velocità di pensiero utile per intuire la migliore posizione da assumere in campo nella fase di non possesso.
PERSONALITY
STAMINA
SKILLS
SPEED/REACTION
Ramadan Sobhy nasce a Il Cairo nel 1997 e ne “la città soggiogatrice” affina le sue doti da funambolo, percorrendo, con il passo svelto che ne caratterizzerà le future giocate, tutte le tappe dalle giovanili fino alla prima squadra, l’Al-Ahly, sposata a otto anni, dopo aver partecipato a un provino in compagnia di Mahmoud Nasr, suo istruttore nella precedente Markaz Shabab. L’esordio in Egyptian Premier League, per uno abituato a giocare sotto età, arriva presto, pochi mesi prima del diciassettesimo compleanno, quando viene schierato come titolare in un match casalingo contro il Ghazl Mahalla.
Battesimo che dura giusto una mezz’ora, sacrificato da mister Mohamed Youssef dopo l’espulsione per fallo da ultimo uomo comminata a Wael Gomaa.
In attesa della seconda occasione, Ramadan si concentra totalmente sulla formazione U17 del Club of the Century, così come vengono chiamati i rossi della città capitale, guidata a suon di gol e assist alla vittoria del campionato di categoria, da imbattuto, e dello Sheikh Zayed Youth Tournament, grazie al quale suscita l’interesse da parte dell’Atlético Madrid, colpito dalle movenze eleganti del giovane faraone.
Tanto è il clamore intorno al ragazzo che qualcuno, con un pizzico di esagerazione, si spingerà nel più spinoso dei paragoni: Sobhy è il nuovo Aboutrika.
Un macigno che non schiaccerà il suo fisico filiforme, messo sempre al servizio del colpo risolutore, come quello che stronca le velleità del Petrojet (0-4 e doppietta) e che varrà all’Al-Ahly il titolo nazionale numero 37 (stagione 2013-14), record per qualsiasi club egiziano, conquistato proprio per una migliore differenza reti rispetto allo Smouha.
Con siffatti numeri, indossare la maglia della Nazionale è solo una formalità: U18, U20, U23 (sospinta fino alla fase finale della Coppa d’Africa) e infine la maglia più pesante de I Faraoni, onorata in due occasioni, la prima contro la Tanzania lo scorso giugno, subito dopo il rinnovo di contratto che lo legherà all’Al-Ahly fino al 2020, ammesso che le pretendenti, ultime della fila l’Arsenal, il Benfica e il Feyenoord, non mettano sul piatto una cifra da capogiro. Irrinunciabile come è diventato Sobhy per i tifosi dei Diavoli Rossi de Il Cairo, dopo il successo in Supercoppa d’Egitto 2015, in cui ha fatto letteralmente ammattire i rivali storici dello Zamalek, ma soprattutto dopo esser stato fra i protagonisti del primo storico centro del club nella Coppa della Confederazione CAF (ivoriani del Séwé Sport battuti al 96° della finale di ritorno). Un biglietto da visita con il nome scritto a rilievo, un passe-partout con cui aprirsi le porte dell’Europa calcistica.
Descrizione
Sebbene sia stato tacciato di spregio (celebre il gioco di equilibrio sul pallone, ripetuto a distanza di mesi, sempre contro lo Zamalek), indisciplina (nel 2014 fu sospeso dall’EFA – Egyptian Football Association -, in seguito ad un battibecco con un arbitro durante la fase di avvicinamento alla Coppa d’Africa U20, sospensione che gli costò la nazionale olimpica, impegnata nelle qualificazioni a Rio 2016) e di propagandismo (festeggiò una rete all’Al Nasr mimando un cuore, da molti ritenuto, invece, una semplice “C”, simbolo dell’appoggio al presidente Abdel Fattah al-Sissi), Ramadan è un diciannovenne di sani principi. Viso acqua e sapone, sempre addolcito con sorrisi, disponibile con i fan, equilibrato e religioso.
Con il passare del tempo ha smussato qualche spigolo, caratteriale e non.
Ruolo
Esterno offensivo
Pro e contro
PRO: Visione di gioco, versatilità, dribbling, abilità sui calci piazzati, freddezza
CONTRO: Tendenza a tenere palla più del dovuto, scarso utilizzo del piede debole